martedì 19 dicembre 2017

CLIENTI STRANI?
Noooooooo!

Entra un signore , non è la prima volta che viene nella mia bottega , ma è la prima volta che mi parla, e ....

"vorrei un profumo da donna ..
  Mi dia quello li..
 Chopard Casmir

- azz! un profumo recente  mi viene da dire,ma  non lo dico.
ahahahah pero' ridacchio mentre penso  che mi sono liberato di un pezzo di antiquariato...

-ok
 fin qui niente di strano finchée....
 non mette mano al portafoglio e dopo aver visionato diverse volte la  mazzetta che aveva
dentro mi dice:

'" posso darle un pezzo da 50€ dell'esercito
 ed un pezzo da 20€ dei preti ?

-Ehhhhh  boh valgono?

" certo!

- ok
i soldi naturalnente erano buoni!
 Ma  l'esercito e i preti cosa centravano?
 bohhhh

ALTRA STORIA STRANA ...
 Fine serata ,sto per chiudere quando...

Entra questo signore già all'apparenza un po strano ...

- La posso aiutare ?
- gli chiedo...

"Le patatine....?

-dopo le bibite,
 lì...,
sulla destra ..
non può sbagliare..
gli dico!

prende le patatine al mais bio, le guarda e le riguarda ,le posa e le riprende, infine le posa e si dirige verso lo scafale delle  bibite, li prende una lattina di aranciata la guarda e la riguarda, la prende e si dirige verso le patatine ,ma no che fa torna indietro, la posa di nuovo e si dirige senza la bibita verso le patatine
 ci ripensa ritorna  verso le bibite tira su l'aranciata e Va verso le patatine e infine prende anche le patatine e si dirige verso la cassa .

Sembra il minuto per minuto di un commentatore sportivo ahahahah
rido da solo....

Finalmente paga ,spero esca , ànche perché la giornata è stata lunga e pesante e la voglia di andare a casa è  tanta.

 Invece  no! cazz ...

torna indietro, apre le patatine ,posa la lattina dentro il banco frigo,  dopo averla aperta, ed  inizia a sgranocchiare aspettando che la lattina raggiunga la temperatura a lui congeniale,
 ed io lo guardo meravigliato
 perché questo signore ,,alle nove e mezza di sera, si fa beatamente  i cazzi suoi incurante di chi gli sta attorno.oppure pensa di essere
al Carrefour
7 su 7
24 su 24
365 su 365

Ma si può?

 il bottegaio sfinito....

sabato 30 aprile 2016

Entro non entro, entro non entro, entro....

Questo è quello che accade almeno una volta al giorno davanti alla mia bottega.
Eccolo lì...capelli per aria, occhiali sul naso, intento a leggere le etichette, attratto dalle mie vetrine o da ciò che vi è esposto, titubante,  non sa se entrare oppure no. Sbircia  attraverso i cartelli affissi sui vetri, fotografie di prodotti salutistici, cose nuove per lui, atipiche, forse buone, oppure no?
Chissà.....!
Comunque diverse.
Conformato negli anni al consumismo sfrenato, ammaliato da tutto ciò che la televisione gli propina, bombardandolo di spot, ora è lì che fissa i miei clienti che, disinvolti, acquistano prodotti di marche a lui sconosciute.
Alce nero, Baule Volante, La Finestra Sul Cielo, ma che nomi sono?
Si domanderà. Poi chissà perché costano cosi care...? E ancora il suo pensiero si concentra sulla parola "SENZA" che legge sempre più spesso sui tantissimi prodotti...
Perché sono tutte cose senza olio di palma? Senza lieviti? Senza glutine? Senza questo e senza quell'altro?
Ma no...! Meglio andare sul sicuro con le cose "BUONE" di sempre!
I biscotti del mulino chiaro, i Bavesi, i Bastoncioni di capitan merluzzo, la mozzarella che arriva "fresca" con il latte della Germania sul furgoncino che fa le curve inclinato su due ruote a velocità pazzesche per essere puntuale all'apertura del Mega Gigantesco SUPER SUPER SUPERMERCATO. Dove tutto è SUPER, a partire dal prezzo SUPER SCONTATO e poi SUPER pacchetti di biscotti 40kg al prezzo di due, SUPER bistecche di manzo grosse e larghe come una coscia di maiale al prezzo SUPER SCONTATO di una coscetta di pollo, pane freschissimo SUPER morbido, se lo mangi appena "sfornato", SUPER ROTOLONE di carta igienica che potresti farci su un albero di BAOBAB al prezzo di un rotolino...
Ma del resto la maggior parte della gente preferisce mangiare alla cazzo fino a che qualche dottore o dietologo non lo mette in guarda sui danni provocati dall'eccessivo consumo di zuccheri raffinati, minacciandolo con frasi tipo ti verrà il diabete, se continui a mangiare cibi con tutti quei  lieviti ti gonfierai fino ad esplodere, se non la smetti di lavarti con detergenti che contengono sodio lauriletere solfato ti verrà via anche il terzo strato di epidermide, e così via...
Beh fate quel che volete, ma un consiglio ve lo voglio dare: leggete le etichette di ciò che comprate,
prima di ingerire qualsiasi cosa solo perché è in SUPER SUPER offerta.

domenica 31 gennaio 2016

confusa e felice

Oggi in negozio:

-Buonasera,

-buonasera signora.....

-passavo di qua e ho visto che fatte il 20/30% di sconto
  Sui profumi...., ne vorrei uno cipriato...

-beh.....allora, cipriato mi viene in mente
  Guerlain La Robe Petit Noir

 -è buono?

 -signora....Guerlain non sbaglia un colpo

  -mi guarda con aria sognante...

  -....non sbaglia un colpo dice...

  -dico...dico...

  -Che bravo...dovrebbe vendere profumi lei...


  -io vendo profumi...!

  -noo, volevo dire che dovrebbe aprire una profumeria....
    Ci pensi.....!

   Io amo queste donne ahahahah
   E comunque ha comprato Chloè!!!!!!!





                                                                                      Vita da bottega







       

sabato 30 gennaio 2016

Ne possiamo fare a meno?

Siamo sicuri che sia progresso aprire centri commerciali sempre più grossi? Io dico di NO!

"Un migliaio, forse poco più, i nuovi posti di lavoro che si creeranno con la costruzione del centro commerciale “Arese Shopping Center” che sorgerà proprio sull’area in questione. Posti di lavoro che in realtà potrebbero esser molti di più, considerando l’indotto ed il settore impiegatizio."

Questo è quello che scrive un giornale di cronaca, su una prossima apertura.

Ma si dimenticano di parlare dei supermercati più piccoli, dei minimarket e dei negozi che saranno costretti a chiudere quando questo colosso aprirà i battenti.
E delle centinaia di migliaia di famiglie che vivono con essi?
E delle frustrazioni dopo anni di DURO lavoro quando vedranno svanire quello per cui hanno lavorato per tanti anni?
Ma è possibile che si guardi sempre IN UN UNICA DIREZIONE ?

Altra questione:

Vogliamo parlare anche dell'insostenibilità di questi grossi centri?
Riempiamo di cibo spazi sempre più grandi, cibo che scade, si butta e si rimpiazza con altro e così via... ed ecco che la produzione normale non basta e allora che si fa?
Ve lo dico io:

Via con quella intensiva: bestie stipate una sopra l'altra in spazi disumani, imbottite di ormoni per la crescita super veloce, antibiotici come piovesse...

MA È QUESTO QUELLO CHE VUOLE LA GENTE...?

Banconi super pieni di cose belle da vedere, attraenti e appetibili dal punto di vista estetico ma noncurante di tutto il resto?
Purtroppo credo proprio di sì.
Lo chiamerei cliente ACRITICO, figlio della grande distribuzione organizzata, interessato al prezzo in primis, al packaging e al bell'aspetto del prodotto e poi chi se ne frega del resto...
Non importa che siano anche buone da mangiare e non dannose per la salute.
Vogliamo appunto parlare dei pesticidi e insetticidi che troviamo in tutta la frutta e verdura convenzionale? Siamo tutti attratti da quelle meravigliose mele belle lucide, che ti fanno anche l'occhiolino dal banco frigo e sembra ti dicano: "prendimi, comprami, guarda che figata di mela che sono, guarda come brillo..." mentre quella "BIO" nel cestino di fianco, forse un po' timida e meno bella da vedere, magari anche un po' raggrinzita ma BUONA E SANA, che potremmo mangiare senza togliere la buccia, che è la parte più ricca di proprietà, sta lì a marcire.

E degli olii vegetali di varia natura, che troviamo in tutte le merendine e biscotti super pubblicizzati ne vogliamo parlare?
D'altronde vuoi che quel bel pane in cassetta morbido duri un mese?
Allora bisogna riempire l'impasto di alcool, di grassi vegetali, conservanti e così via...
Signori, esiste ancora il panettiere!
Per merenda? Pane e marmellata! E leggete le etichette, gente. Informatevi! Controllate che la marmellata sia più frutta che zucchero! Documentatevi su quello che state per mangiare o peggio che state per far mangiare ai vostri bambini! Fate attenzione alla carne che acquistate e ricordatevi che della carne si può fare a meno!
Ma ora basta consigli.
In sintesi, ciò che penso è che bisognerebbe finirla di aprire nuovi centri commerciali, sempre più grossi. Anzi, chiuderne qualcuno non guasterebbe, visto che negli anni di danni ne hanno fatti già abbastanza.
Non vi piacerebbe fare un passo indietro e tornare alle care vecchie botteghe e a una città più viva?
Basta saracinesche chiuse!

Cosa ne pensate?


martedì 1 dicembre 2015

Vita da bottega è anche questo...

Premetto che io amo gli animali, tutti gli animali e in particolar modo i cani e i gatti.
Dei gatti, però, ne parleremo prossimamente.
Il cane: animale meraviglioso, A VOLTE.
Ha un unico difetto: il suo padrone.
Ed è proprio su di lui che mi voglio soffermare.

Padrone del cane! Sì, è con te che voglio parlare e chiederti un paio di cose.
Perché, quando passi davanti alla mia bottega, non tieni il tuo cane sul lato opposto rispetto alle mie vetrine?
Soprattutto se sai che il poverino non ha ancora fatto i suoi bisogni?
E non fare finta di guardare il telefonino quando il tuo cucciolone si ferma davanti al mio ingresso, alza la zampetta e si prepara... per le sue necessità.
Anche se lì, vi dirò, mi va già bene! Una secchiata d'acqua, uno spray per eliminare l'odore (che immancabilmente attira le attenzioni di altre bestiole...), un paio di imprecazioni e via andare.
Ma quando l'urgenza del tuo fido amico si rivela essere qualcosa di più solido e, pardon, puzzolente e lui, nonostante tu gli tiri il collo come un dannato tendendo quel cavolo di guinzaglio, lui non riesce a trattenerla e me la smolla davanti alla porta, beh, lì le cose cambiano.

E CAMBIANO SÌ! SE NON LA RACCOGLI.

E di solito, se non perché costretto o perché ti accorgi che qualcuno ti osserva, fai il disinvolto, col sorrisino da finto divertito, mentre guardi con un occhio il tuo cellulare spento e con l'altro il tuo amichetto che termina la sua operazione.
Vuoi il cane? Occupati anche delle sue necessità...
Non è un mio problema!
Altrimenti la prossima volta che mi scappa la vengo a fare sul davanzale di casa tua! CHIARO?

Detto ciò, voglio invece complimentarmi con la maggioranza dei miei clienti cinofili, che hanno un elevatissimo senso civico.

lunedì 23 novembre 2015

Lo smemorato vecchietto


Ed eccomi qua amici!!
Come promesso, vi racconterò dell'ormai famoso vecchietto smemorato.
Dunque, questo personaggio è un habitué della mia bottega, pur senza averne la consapevolezza.
A parer mio, a volte viene a comprare nel mio negozio pensando di andare altrove oppure è altrove
ma pensa di essere nel mio market... So che è difficile... cercherò di spiegarmi meglio,
sempre che ci riesca perché...sapete? Anch'io ormai sono sulla strada.... del nostro caro vecchietto!
Ma non soffermiamoci su inutili particolari e andiamo avanti.
Eccolo che arriva: alto, ossuto, passo svelto, sguardo intelligente, colto.
Ogni tanto, tra una chiacchiera e l'altra, butta lì, come niente fosse, un po' di spagnolo, inglese, persino il tedesco che, devo ammetterlo, non manca di crearmi qualche ansia: non vorrei che, prima o poi, con tutto quello scaracchiare, gli parta la dentiera e mi finisca dritta dritta sulla cassa...
Ma dicevo.
Non ho ancora tirato su le clèr e bevuto il mio agognato caffè, che lo vedo spuntare dall'angolo della strada. Si avvicina e mi saluta cordialmente.

-Buongiorno, prendo un altro litro di latte.

Un altro?!

-Eh, sa. Quello che ho preso prima l'hanno finito i miei figliuoli...

I miei figli?! Come minimo avranno l'età dei datteri!

Trattengo un risolino e un po' anche il respiro perché ora il simpatico vecchino mi si è fatto vicino vicino, rendendomi partecipe di una deliziosa fiatella. Paga il latte ed esce, fischiettando allegro, ma dopo quindici secondi rientra, mi osserva e mi domanda che giorno è oggi.

-Lunedì!

-Ah, e di che anno?

...Uh signùr...

Verso mezzogiorno rieccolo alla mia porta.

-Mi serve il pane! Quello lungo lungo che ho preso prima!

Mi dice, mimando con le mani la forma del pane desiderato.

Prima?!

Comunque non faccio obiezioni e gli porto uno sfilatino con lievito madre, naturalmente bio.

-No no.

Mi fa lui.

-Non è questo, non ce l'ha quello più lungo?

-Guardi che lei prende questo, di solito...

-No no. Mia moglie vuole quello lungo lungo, sa. Meglio non contraddirle le mogli...

Ed esce. Per poi rientrare dopo venticinque secondi.

-Mi serve lo yogurt!

Mi dice, puntando dritto al banco frigo.

Ma non gli serviva il pane? Santa pazienza...

Arriva in cassa e, come al solito, tira fuori l'American Express.

-Mi spiace ma questa non la prendiamo.

Gli dico, per l'ennesima volta. Allora tira fuori un'altra carta ed io so già che di quella non si ricorda mai il pin, tant'è che gliel'hanno ormai bloccata e non funziona neanche più...

-Si ricorda il pin?

Gli domando, sperando di non dover fare la solita pantomima del "mah che strano chissà perché la carta non funziona".

-Accidenti, non me lo ricordo. Mi faccia guardare se l'ho scritto qui da qualche parte...

E mi rovescia sulla cassa il contenuto delle tasche.

-Questo no, questo nemmeno...

Santa, santissima pazienza...

Ritorna verso le sei di sera.

-Buonasera! Le svizzere le ha?

-Certo, vuole anche il suo vino?

Magari gli risparmio un giro, povero vecchietto...

-No no, grazie. Il vino ce l'ho!

Dopo dieci minuti torna.

-Mi serve il Lambrusco! Ce l'ha?

...

-Posso pagare con la carta?

-SI.

Anzi NOOOO. Ma che dico, sto diventando matto...

-Si ricorda il pin?

Gli domando, ormai alla frutta.

-Ah, giusto il pin! No, non me lo ricordo però dovrei averlo scritto qui da qualche parte...

E via con la solita scenetta.

-No, niente. Vabbè pagherò in contanti. Li avrò? Vediamo un po'.

E mi svuota il borsellino sulla cassa.

Menomale che la giornata sta quasi per volgere al termine... se dovessi diventare così, vi prego. Sparatemi.



Comunque, prima o poi vi racconterò di quando il simpatico vecchietto smemorato si scontra con la mia fida Zazà...

sabato 14 novembre 2015

Furbecchiette

Sembrano tutti uguali, omologati, appartenenti a un insieme di soggetti tutti dello stesso colore: il beige.
E invece no, non lo sono affatto.
Se lo si osserva attentamente, come il buon Bottegaio è sempre in grado di fare (dopo il caffè...), ci si accorge che, in realtà, ogni soggetto è un individuo a sé, da studiare, analizzare nei movimenti, nei gesti e anche nei modi di parlare (quando riesci a capire cosa vuole...). Bisogna osservarlo bene (senza farti beccare, sennò rischi di spaventare), capire le sue esigenze (semplice, no?) e assecondarle quanto più ti è possibile, evitando di criticarlo (altrimenti hai chiuso).
Sì, sto parlando dei clienti, naturalmente, e di come far sì che, usciti dalla mia Bottega, abbiano sempre un'aria soddisfatta e felice.
Oggi vi voglio raccontare del simpatico VECCHIETTO SMEMORATO che...

“Mamy posso comprare una bibita che mi piace?”
“Certo, amore. Prendi pure quella che vuoi”

Che mammina dalla voce amorevole e soave, quanta dolcezza...

“Grazie mamy allora prendo l'aranciata”
“No, cucciolo, prendi il chinotto che alla mamma l'aranciata non piace!”

...vabbé.

Dunque, torniamo al mio canuto vecchietto... anzi no.
Mi è venuta in mente una storiella da raccontarvi, risalente al periodo (antico) in cui ero un semplice dipendente (oddio, semplice non lo sono mai stato, forse sarebbe più corretto definirmi complicato, stralunato, divertito dalla vita, contento del mio lavoro e... va bene, basta). A quei tempi la mia mansione, a parte scrutare molto attentamente le ragazze carine che entravano in negozio, era quella di sistemare la merce sugli scaffali, in particolare i prodotti per la cura e la pulizia della casa. Un giorno, uno di quelli normali, in cui pensi che tutto andrà come al solito, una signora molto distinta, spingendo il suo carrello verso il mio reparto, mi si avvicina con passo spedito, afferra un deodorante per ambienti e comincia a spruzzarlo in aria, annusando con convinzione. Lo posa e ne afferra un altro, e poi un altro ancora e ancora finché, all'ottavo deodorante provato, decido di intervenire e le dico, garbatamente:

-Signora, se tutti facessero come lei, il poveraccio che alla fine comprerà quelle bombolette se le ritroverà mezze vuote...

Al che lei si gira, mi guarda, si irrigidisce come una scopa di saggina, le si gonfiano le vene delle tempie, la sua faccia diventa paonazza e, con una spaventosa e roca voce da cavernicolo (o almeno credo, perché nessuno li ha mai sentiti parlare, alla fine) mi dice:

-Ragazzo! E tu chi saresti per dire a me quello che posso o non posso fare eh? Sei forse il direttore?

-No signora, un semplice commesso...

Lei, ancor più paonazza e infastidita dalla mia intromissione:

-E allora fatti i fatti tuoi, ragazzino!

Ed io, sfoggiando un enorme sorriso:

-D'accordo, signora! Scusi se l'ho disturbata! Anzi guardi, ho un'idea! Se vuole nel retro bottega c'è una lavatrice, potrebbe portare i suoi panni sporchi così proviamo il detersivo prima che lei lo acquisti a scatola chiusa, che ne dice, eh? Non le sembra un'ottima trovata?

Lei, ormai inferocita, mi punta addosso un bastone (che non avevo notato) e, minacciando di colpirmi, mi urla:

-Ma come ti permetti, brutto screanzato!

E si allontana, borbottando frasi poco carine.

Ma torniamo a noi e al nostro nonnetto. Anzi no, dai. Vi racconto l'ultimissima. The last little story, today! Che l'inglese, si sa, fa figo. E il Bottegaio deve saperlo parlare.
Dicevamo. Un'altra storiella per voi, oggi. La storia della nonnina con il carrello della spesa col doppio fondo. Sì, avete capito bene.
La signora veniva praticamente tutti i giorni per fare i suoi “acquisti”, trascinando il suo carrellino sgangherato, che ancora oggi è molto in voga (era avanti, lei), e salutandomi sempre in modo così tenero, cordiale e premuroso:

-Come stai caro? Com'è andata la giornata, gioia? Sei proprio un bravo ragazzo, vai avanti così...
E poi, invece, la furbetta! Appena mi giravo, ancora compiaciuto per tutti quei complimenti... tac. Ecco che infilava tutte le cose più costose nel doppio fondo del suo carrellino. Non si faceva mancare niente, la sciura, eh? Tonno e acciughe di qualità, carciofini selvatici in olio extravergine, mostarda...
Dopo di che, tutta sorridente e soddisfatta, si dirigeva verso lo scaffale dell'acqua minerale e finiva di riempire il carrello con le solite sei bottiglie di Boario fegato centenario e che fegato!
Arrivata davanti alla cassiera, ecco che riempiva anche lei di complimenti.

-Cara! Che bel taglio di capelli! Come sta bene oggi!

E la cassiera, sveglissima:

-Bentornata, signora! Le sue solite sei bottiglie, sì?

-Sì, cara! Sai, sto facendo la cura per il fegato, non posso mangiare quasi niente, devo stare attenta a tutto...

Che faccia tosta, eh? Beh, per farla breve (che oggi non è il mio forte, mi sa), dopo un po' di tempo qualcuno la beccò e segnalò la cosa al mio superiore che, un bel giorno, le fece svuotare il sacco o meglio il carrello e Margot in versione nonna scoppiò in lacrime, confessò quel suo vizietto e, implorando perdono, supplicò di non chiamare i carabinieri. Arrivò invece il figlio, che cercò di toglierla dai guai offrendosi di pagare la refurtiva ma quantificare anni di ruberie varie non era cosa facile così alla fine il gestore decise di archiviare la questione a patto che la sciura non mettesse mai più piede nel suo negozio.

Aaah, quanti ricordi. Chissà se, oggi, ho anch'io una Margot o un Lupin terzo che me la fanno sotto il naso...

No, non sfuggirebbero alla mia fida cassiera, detta anche Zazà...! Naturalmente più carina.


E lo SMEMORATO VECCHIETTO? Ve lo racconterò nel mio prossimo post! PROMESSO.